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Nella trasmissione “Nova by night” si è tornato a parlare di jazz con successo

12 Giugno 2012

Claudio Chierici martedì 12 giugno 2012 alle 22 nella trasmissione Nova by Night 

Claudio Chierici Klay

ha fatto un viaggio musicale nel grande Jazz mondiale con Maestri di sempre, in collegamento con Porto Cervo ospite anche, l’ormai collaboratore fisso, Giuliano Luzzatto, comunicator del team Azzurra e fotografo di fama Mondiale.

 

 

Stan Meets Chet

Qualche informazione sugli artisti che si sono ascoltati:

Stan Getz,  (Filadelfia, 2 febbraio 1927 – Malibu, 6 giugno 1991) è stato un sassofonista statunitense di musica jazz: il suo sassofono tenore ha brillato particolarmente nel fortunato periodo del cool jazz, per il suo lirismo e lo straordinario calore del suo suono. Il suo vero nome era Stanley Gayetsky.

Stan Getz

Chesney Henry “Chet” Baker Jr. (Yale, 23 dicembre 1929 – Amsterdam, 13 maggio 1988) è stato un trombettista e cantante statunitense di musica jazz, noto per il suo stile lirico e intimista e per essere stato tra i principali esponenti del genere conosciuto come cool jazz.

Dexter (Keith) Gordon (27 febbraio 1923 – 25 aprile 1990) è stato un sassofonista statunitense.

Fu un musicista jazz statunitense, virtuoso del sassofono tenore. Considerato uno dei padri del bebop, il suo percorso musicale è costellato di collaborazioni preziose: Lionel Hampton, Tadd Dameron, Charles Mingus, Louis Armstrong, Dizzy Gillespie, nonché Billy Eckstine nella cui orchestra entrò nel 1943.

Conrad Yeatis “Sonny” Clark (Herminie, 21 luglio 1931 – New York City, 13 gennaio 1963) è stato un pianista e compositore statunitense di musica jazz. Discepolo (e pupillo) di Bud Powell, Sonny Clark fu uno dei più importanti pianisti jazz del dopoguerra.

Butch Warren, una pietra miliare della Blue Note, la storica label che detiene le registrazioni del miglior jazz degli anni 50-60 (e non solo…) di cui Butch Warren è stato un artefice collaborando alle incisioni storiche di Kenny Dorham, dell’Herbie Hancock di “Watermelon Man”, di Sonny Clark, Jackie Mclean, eppoi ancora di Monk, Dexter Gordon, Joe Henderson, Max Roach, insomma il mileau del jazz di quegli anni.

Billy potrebbe suonare su un portacenere o sul pavimento e suonare benissimo. Ha una grande conoscenza delle strutture e una reale musicalità così ciò che puoi dire del suo lavoro, a differenza di molti batteristi, è che è melodico. E ricava un gran suono da qualsiasi cosa tocchi

Con queste parole il sassofonista Steve Lacy definì il drumming di Billy Higgins in occasione della registrazione dell’album “Evidence” del 1961, realizzato in collaborazione col trombettista Don Cherry.

 

Nato a Los Angeles nel 1936, muove i primi passi musicalmente durante l’adolescenza in bands R&B fino al 1953, anno in cui entra a far parte dei Jazz Messiahs, band in cui militavano rispettivamente alla tromba la sua vecchia conoscenza scolastica Don Cherry e al sax James Clay. L’incontro fu fondamentale, infatti qualche anno dopo sarà proprio Clay a presentare i due a Ornette Coleman. A partire dal 1958 il batterista californiano divenne uno dei musicisti più richiesti, soprattutto in studio.

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