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h e p 43 la carovana l’ultima di marzo-attentato della feroce

28 Marzo 2014

Dopo il successo dello Spring’s Live all’AbM la Carovana è tornata in studio con la formazione Dj Joppa, Pigna, Randinsky, Bedo, Kella, “Photo Man/Web Chief” Marck Cheru. E come sabato sera una sequela di pezzi da urlo, da culto, quasi sfiorati ma mai messi, o quasi, in 43 puntate di H&P: Ramones, William Pitt, la saudade di Toquinho, il pop cristallino dei Cock Robin, Gaznevada, la pantera nera Grace Jones, Laid Back, la new wave inglese degli Human League, Jackson Five, The M con la celeberrima Pop Muzik, gli australiani INXS, U2, Men At Work, Talk Talk, Peter Tosh, Stevie Wonder, Datura, Tracy Chapman. Un programma di successi da far paura. E un brivido in effetti c’è stato, quando i componenti della Carovana hanno cominciato ad accusare dei forti dolori peristaltici e poi addominali, che hanno costretto i nostri eroi nella spartana ritirata di Radionova. Che sia stato un attentato architettato ad arte dalla Feroce, atto a colpire “Bedopedia” ma per poi coinvolgere i suoi compagni di merende? I dolcetti di ricotta, cioccolato e cocco erano divini e i nostri eroi, come al solito, si sono abbuffati. Sapete benissimo che il caso su questa Terra non esiste e se nei prossimi giorni qualcuno raggiungerà la Casa del Padre sapremo chi è il responsabile. Ovviamente scherziamo e anzi ringraziamo attraverso queste colonne la divina Angela, che ci ha mandato torte e dolci per 43 puntate, così come Renzo e Alberto Campari dell’omonima Pasticceria, che si ricordano di noi ogni settimana. Perchè Hippies e Paninari è anche questo: ottima musica, un buon salame, Parmigiano Reggiano, ottimi dolci, magari fatti in casa. Un rito che si officia da un anno, si perpetua, ed è diventato una bella consuetudine. Stare insieme e socializzare, divertendoci e divertendo con elementi semplici, proprio come negli anni Ottanta. Dunque Episodio 43 molto carino, fluido, diretto, senza fronzoli. Belle emozioni e belle canzoni. Dj Joppa ci delizia ancora con qualche notizia sull’evolversi del pop, della disco music. La scorsa settimana ci aveva erudito sui primi passi della musica da discoteca. Eravamo rimasti alla fine degli anni Ottanta, appunto. Anche la Synthpop/New Romantic, nata tra i fine anni Settanta e i primi anni Ottanta, svolse un importante ruolo nello sviluppo della musica Pop Elettronica, con gruppi come: Duran Duran, Spandau Ballet, Eurythmics, The Human League, Kraftwerk, Soft Cell, Ultravox e molti altri. Negli anni Ottanta quindi si iniziano a definire le suddivisioni tra generi di musica dance, dal filone house e techno della scena di Detroit e Chicago a quella europea ed italiana, meno legata al clubbing e più alla radiofonia ma comunque molto seguita dai clubbers. Dalle innovazioni portate da nomi come Frankie Knuckles (pioniere della house music) in Europa si iniziano a comporre vere e proprie canzoni con il classico schema strofa ponte ritornello, ripreso dal mondo del poprock. Si hanno così dei prodotti pop che funzionano bene nelle discoteche provenienti dalla scena statunitense ed anglosassone (ma che non fanno parte realmente della musica dance): si ricordano i successi di Michael Jackson, Madonna, Whitney Houston e gli inglesi Depeche Mode, Erasure, Pet Shop Boys e Talk Talk. Si assiste anche all’esplosione del fenomeno della cosiddetta “italodisco”, la quale riscuoterà successo fino in America Latina e Giappone. Gli artisti di rilievo sono: Savage, Kano, Gazebo, P. Lion, Ryan Paris, Righeira, Baltimora, Sandy Marton, Tracy Spencer, Spagna, Sabrina Salerno e Den Harrow. Verso la fine del decennio si assiste ad una svolta: la dance orecchiabile e canticchiata dalla massa popolare, torna in secondo piano mentre nei club iniziano a dominare house e techno. Si fa risalire infatti al 1986 la nascita ufficiale della house music come viene intesa ancora oggi e quindi della Club Culture. S’inizia ad assistere al fenomeno della nascita di grandi locali (spesso si tratta di vecchi edifici industriali) che propongono una musica alternativa e poco trasmessa dalle radio. La gente che frequenta questi ambienti è motivata non più dai potenziali incontri casuali che caratterizzavano le discoteche degli anni Settanta e primi anni Ottanta bensì dalla musica che viene suonata. I principali successi sono caratterizzati essenzialmente da sonorità elettroniche e testi ridotti a semplici messaggi: Your Love di Frankie Knuckles (1986), Jack Your Body di Steve “Silk” Hurley (1986), Move your Body di Marshall Jefferson (1986), Pump up the Volume dei M.A.R.R.S. (1987), Work it to the Bone (1987) di LNR, Theme From SExpress degli SExpress (1988),Turn Up The Bass di Tyree Cooper (1988), Rock to the beat di Reese & Santonio, Big Fun o Good Life degli Inner City, Who Is In Da House dei Beatmasters e Pump up the jam (1989) dei Technotronic; sono i principali successi del genere. Nell’ottica delle sonorità più da radio che da club, l’Italia si distingue con progetti dal grande impatto come Black Box (“Ride on time”), 49ers, Dj H e Cappella che riescono a sfondare nei mercati di tutto il mondo ed a entrare nelle classifiche inglesi, riconosciute come le più selettive d’Europa. Da citare inoltre i Technotronic, dal Belgio, con la celebre “Pump up the jam” che nel 1989 arriva alla seconda posizione dei singoli più venduti negli Stati Uniti. Degli anni Novanta parleremo la settimana prossima. Buona settimana dalla Carovana, seguiteci qui e su Facebook!

 

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