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GONG ROCK IN PROGRESS

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Lunedì19:0020:00

A Radionova approda “Gong rock in progress”. Si tratta di un programma di Gigi Cavalli Cocchi della durata di un’ora che viene inserito in palinsesto alle ore 19:00 del lunedì a partire dal 9 ottobre con cadenza settimanale.

Gigi Cavalli Cocchi è conosciuto per essere un artista a tutto tondo. Quindi sei impegnato anche sul fronte radio?

“L’amore per la radio inizia molto presto. Risale ai primi anni ottanta il mio debutto a Radio Venere: la mia prima avventura nell’etere. C’è poi l’esperienza di MondoRadio Rockstation di Scandiano, la radio rock che ha contrassegnato un’epoca distinguendosi a livello nazionale come una delle poche emittenti specializzate in questo universo sonoro”.

Come nasce Gong?

“Il programma si profila dopo la trasformazione di quella emittente di cui vi dicevo in K Rock. La prima puntata risale al 2004 e si dedica per i primi anni a tutte le declinazioni del rock progressivo (Genesis, King Crimson, Pink Floyd, etc. dedicando una particolare attenzione alla nuova scena di quel genere). Nel settembre del 2021 il programma diventa un “contenitore” che interpreta secondo la mia sensibilità e i miei gusti la definizione di “rock in progress”. Ragiono e faccio ragionare sull’evoluzione del rock secondo le sue più diverse sfaccettature. Con questa nuova veste Gong trova spazio nella webradio Mikroradio.La trasmissione è un lavoro di ricerca rispetto all’evoluzione della musica rock”.

Un artista poliedrico come Gigi Cavalli Cocchi cosa vuol comunicare con una trasmissione radio ai propri fan?

“Ho sempre avuto un attaccamento particolare allo strumento “radio” perché è quello che negli anni dell’adolescenza e della mia crescita musicale ha rappresentato una fonte inesauribile di conoscenza e di informazioni grazie a programmi pionieristici come “Popoff” che io e la mia generazione ascoltavamo alla sera come se fosse Radio Londra, per poi passare a Mondoradio.

La radio –come diceva Eugenio Finardi: “per essere libera ma libera veramente”- deve corrispondere a certi canoni. Le radio che seguivo io avevano questa peculiarità. Quindi questo strumento di comunicazione è sempre stato un mezzo di  apprendimento, ma che offriva anche una possibilità di interscambio significativa. La caratteristica di potersi relazionare con chi sta facendo la trasmissione  ne fa uno strumento a valenza non solo passiva.  La radio rimane per me un elemento importante  in quella che è la mia visione della musica nel senso più ampio del termine,  nonostante le evoluzioni, anche nelle web radio che ormai sono innumerevoli, che ha subito e sta subendo nel corso del tempo.

Vorrei potermi rivolgere ad un pubblico che va anche oltre i miei fans abituali.

Mi piace propormi agli ascoltatori di Radionova, che magari non sono abituati ad ascoltare il tipo di musica che programmo, seppure non mancano mai grandi classici magari riposti nei cassetti della memoria.

Oggi Gong ha uno spettro di proposte ampio. Riguarda quell’ambito musicale nuovo, recente, con tanti gruppi che provengono da tutto il mondo, fatto di giovani band che a pieno titolo, hanno preso il testimone della filosofia di scrittura, di creazione musicale che si riferisce al rock. Ma è anche la scoperta, la riscoperta o per alcuni la conoscenza ex novo di artisti che erano poco noti anche nel momento in cui sono stati in attività ed esempio perché non erano arrivati ai negozi di dischi dei nostri paesi. C’è un lavoro di ricerca etnografica della musica del passato unitamente a quella che reputo l’avanguardia del rock odierno”.

Perché ti piace l’idea di una collaborazione con una ‘vecchia Fm’ oggi che il mondo dell’etere ha a disposizione altri tipi di tecnologie?

“Io sono nato con la radio Fm. L’idea di dare la mia voce ad una radio ancora in Fm mi rincuora, mi fa stare bene. Mi piace che ci siano ancora persone che hanno questo entusiasmo rispetto allo “strumento radio” che si può definire quasi antico e che per me non lo sarà mai. Per me rimarrà sempre utile e attuale”.

Quanto ha inciso la tua decisione di collaborare con Radionova  il fatto che questa emittente oltre ad essere una ‘vecchia fm’ ha anche una app?

“Sono attento anche all’evoluzione della tecnologia, non è stato però questo il fattore determinante che mi ha spinto verso Radionova. E’ stato molto più rilevante il fatto che ci sia una emittente che voglio definire “vintage” che da a Gong la possibilità di essere on line con l’Fm. E’ una cosa che mi intriga molto di più. Questo mi affascina più che le app di cui siamo ormai pieni”.

Quanto è vasto e diffuso il tuo pubblico?

“Grazie al lavoro che svolgo anche in un’altra web radio, il pubblico che mi segue va oltre ogni confine geografico. So che ci sono ascolti importanti anche dall’estero. Mi piace pensare che questo bacino grazie a Radionova possa aumentare anche in funzione di quello che è il mondo sonoro che propongo”.

Radionova è principalmente ascoltata in Appennino. Il tuo legame con questo territorio della provincia ha avuto un ruolo nel decidere di collaborare con Radionova?

“Il fatto che ormai da vent’anni sia diventato cittadino d’Appennino avendo casa a Carpineti fa si che il mio legame con questo territorio sia via via sempre più stretto. Non è nemmeno da trascurare il caso che io sia uno dei fondatori de Lassociazione. Questi due fattori sono indubbiamente ciò che fa dell’Appennino un elemento privilegiato nei miei gusti e nei modi di intendere la vita. Per me Appennino è casa, è vita. Appennino è tutta una serie di fattori che passano dalle persone, dalla natura, dai valori e dal modo di intendere la qualità del tempo. Questa modalità di vivere è prioritario per me da moltissimi anni. E’ quindi ovvio che poter dare la mia voce, proponendo il mio programma a Radionova, una radio che ha il grosso del proprio bacino in Appennino è una gioia, un privilegio”.

Questa partnership, che è in una fase iniziale, potrebbe trovare sbocchi e o sviluppi futuri?

“Mi auguro che questo sia solo l’inizio di una collaborazione importante. Non escludo che possa portare anche ad altre declinazioni. Lavorando assieme confrontandoci capiremo se c’è spazio per nuove iniziative. Ben vengano opportunità di fare nuove cose con Radionova”.

 Cosa ti aspetti da questa collaborazione?

“Diciamo che ho la presunzione di accompagnare un pubblico più abituato alla musica “main stream” o ad ascolti musicali pop in un viaggio di scoperta di qualcosa di nascosto, di misterioso per loro e che per me rappresenta l’essenza di Gong. Con Gong si salta nelle diverse epoche, nei generi, pur mantenendo sempre il comune denominatore che è la musica rock. Mi piace l’idea che Gong sia un grande contenitore dove ci si può trovare tutta la musica che io amo. Affinché un artista o un brano  trovino spazio in Gong è necessario che ne sia rimasto colpito e affascinato. I pezzi musicali sono intervallati da notizie curiose, qualche retroscena, qualche chicca prelibata. Mi piace mettere al corrente il pubblico sui concerti, che reputo interessanti, una selezione che consiglio e che spesso combacia con gli artisti che programmo. Mi piace essere “una voce fuori dal coro” che presenta una tipologia di musica inconsueta che può arricchire il del bagaglio musicale dell’ascoltatore”.