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H & P Episodio 46. Festivalbar e Hippers Full Monty

18 Aprile 2014

Episodio 46 di Hippies e Paninari da incorniciare. Formazione composta da Dj Joppa, Pigna, Bedo, Dj Mugno e un Kella appena rientrato dalla Spagna. Avevamo detto Festivalbar e così è stato. Il Capo ha tirato fuori dal cappello a cilindro e soprattutto dai suoi 2 terabytes di hard disc una perlina dietro l’altra, nel solco ovviamente della fortunata manifestazione pensata da Vittorio Salvetti. Periodo temporale Anni Ottanta, sarebbe stato troppo dispersivo concedersi digressioni su altri terreni e saremmo andati fuori dal seminato. The Stranglers, Living in a box, China crisis, PigBag, Robbie Nevil, Kate Bush, Umberto Tozzi, Alan Sorrenti, Miguel Bosè, Donatella Rettore, Vasco Rossi, Bad Manners (i nostri Hippers li hanno emulati restando in mutande, ndr), Righeira, Tracy Spencer, Scialpi e Scarlett, Raf, Bob Geldof, Kajagoogoo, Elton John, Soul II Soul, Alicia Bridges, INXS, Via Verdi, Ultravox. Pezzi che hanno fatto la storia del pop e della dance Ottanta. Linda ha mandato un’ottima torta con le fragole, la ditta Iori un salame da urlo, colomba griffata H&P, megacrostata della “Feroce” Angela, i pasticcini dei fratelli Renzo e Alberto Campari con Valdobbiadene e Verdicchio, per il propagarsi di un’atmosfera incredibile. Bedopedia ci ha illuminato con notizie e fatti ormai dimenticati e con Kella, Pigna e Mugno in grande serata ha pure inscenato uno strip alla Full Monty, sotto gli occhi inorriditi di Kaiser Giubertoni. Alla fine è stata una bella festa, con tanti sorrisi, con il Capo che si inventa un nuovo fan di Facebook e Kella ci cade come un polletto Vallespluga (risate durate mezz’ora, ndr). Ma alla fine di questo nostro breve viaggio cosa è stato il Festivalbar negli anni Ottanta? Una fucina di talenti o solo trampolino di lancio per fenomeni televisivi effimeri?Il Festival inaugura gli anni Ottanta all’Arena di Verona, ancora una volta stracolma di persone. E lo fa consegnando la vittoria ad un cantante spagnolo con sangue italiano nelle vene: è il “bel” Miguel Bosè, figlio del torero Dominguin e dell’ex Miss Italia Lucia Bosè. La sua “Olympic games” si trasforma in un autentico inno estivo, così come “Kobra” di Donatella Rettore e “Il vento caldo dell’estate” di Alice. Passa tra i big Ivan Graziani (“Firenze, canzone triste”), mentre iniziano i “concerti dal vivo” del Festivalbar: quest’anno c’è Antonello Venditti. L’edizione del 1981 vede trionfare Donatella Rettore con “Donatella”, grande successo anche per Gianna Nannini con “Vieni ragazzo”, gli spettatori dell’Arena ricorderanno questa edizione come la grande serata di Nikka Costa, 9 anni, che fa innamorare l’Italia con la dolcissima “On my own”. Quando apparì sul palco, così piccola ma anche così magica, tutto il pubblico scattò in piedi. Atmosfera da pelle d’oca… E il celebre padre, Don Costa, lì dietro a lei con la chitarra e due lucciconi grandi così. Il “concerto dal vivo” vede protagonista Fabrizio De Andrè, ma farà un salto in Arena anche Lucio Dalla (“Telefonami tra vent’anni”); da parte sua, Salvetti gli telefona l’anno dopo e così il concerto dell’82 è il suo. Un’estate, quella del 1982, che viaggia sul binario Spagna-Italia. Infatti, i ragazzi di Enzo Bearzot trionfano nel Mundial di calcio, mentre nei juke box italiani si affermano, in un fazzoletto di voti, lo “spagnolo” Miguel Bosè (“Bravi ragazzi”), una travolgente Loredana Bertè con “Non sono una signora” (memorabile un “tombolone” in palco di Loredana vestita da sposa) e Ron (“Guarda chi si vede”). Concerto “live” di Lucio Dalla, mentre il Festivalbar saluta la televisione di Stato (RaiDue), che riprende la manifestazione, e si trasferisce in Fininvest su Canale5 e su Italia1, poi trasformandosi in una trasmissione musicale lunga dodici puntate che copre tutta l’estate. Vittorio Salvetti ha intanto ideato anche un’altra manifestazione, Azzurro, che terrà compagnia agli italiani prima del Festivalbar per tutti gli anni ’80 e fino all’inizio degli anni ’90. Azzurro e il Festivalbar andranno in onda su Canale5. E appunto nel 1983 per la prima volta il Festivalbar è trasmesso da Canale 5. Dodici puntate settimanali, tutta l’estate, 25 ore di tv, da Chioggia a Verona via Messina, Siracusa, Malta, Gargano…; conducono Claudio Cecchetto e Marina Perzy ed Eleonora Brigliadori. Il produttore esecutivo è Gianni Di Stolfo, direttore della fotografia Giuseppe Della Luce, testi di Cristiano Minellono, scenografia di Nino Formica, regia di Mario Bianchi. Ottimo il cast degli artisti: Anna Oxa, Garbo, Ivan Graziani, Ivano Fossati (“La musica che gira intorno”), Nada (“Amore disperato”), Laid Back (“Sunshine reggae”), Scialpi (“Rockin rolling”). E, ancora, Dori Ghezzi, Massimo Bubola, Gianni Togni, Gianni Bella, Donatella Rettore, F.R. David, Sandy Marton, Garry Low, Den Harrow. Il premo rivelazione va a Garbo, Robin Gibb con “Juliet” viene premiato dal vicesindaco di Verona che gli consegna le chiavi della città di Giulietta. Vincitore assoluto è un “reietto” di Sanremo, Vasco Rossi (“Bollicine”). Il concerto dal vivo, invece, vede protagonista un’icona del rock americano degli anni Settanta, Lou Reed, leggendario leader dei Velvet Underground e compagno d’avventure di Andy Warhol. Al “Discoverde” si afferma Scialpi con “Rocking rolling”, seconda è Rossana Casale, terzo Enrico Ruggeri. E’ il ventennale, ma non ci sono celebrazioni: una bicchiere di buon vino e via. La sigla ufficiale della manifestazione è il “tormentone” “Vamos a la playa” dei Righeira. Vasco Rossi (a cui sono assegnati il Premio Zabov e un disco d’oro) chiude con un concerto memorabile e intona “Vita spericolata”, “Una canzone per te”, “Albachiara” e “Colpa d’Alfredo”. Quella del 1984 è la grande estate di Gianna Nannini, che conquista la vittoria con “Fotoromanza”. Tra gli stranieri l’evento della serata in Arena è l’attesissima esibizione dei Frankie Goes to Hollywood (“Relax” e “Two tribes”), provocatorio gruppo inglese guidato da Holly Johnson. Il Discoverde è appannaggio di Raf con “Self control”, canzone che conquista la classifica americana nell’interpretazione di Laura Branigan. Grande successo anche di Fiorella Mannoia (“L’aiuola”) ed Enrico Ruggeri (“Poco più di niente”). Conducono Claudio Cecchetto e Ramona Dell’Abate. Nel 1985 si affermano due ragazzi di Torino che vendono milioni di copie con “Vamos a la playa”. Ma, soprattutto, che si confermano un anno dopo con “L’estate sta finendo”, il singolo che vince il Festivalbar. Quest’anno la manifestazione parte dalla splendida Piazza del Campo di Siena con un cast semplicemente strepitoso: Supertramp, China Crisis, Howard Jones, Simple Minds e il Vasco Rossi di “Cosa succede in città”. Conducono Gabriella Carlucci, Licia Colò e Susanna Messaggio. E siamo all’edizione 1986: inventore di stile, ma anche talent scout inarrivabile, Claudio Cecchetto (conduttore con Susanna Messaggio) rimodella la dance “made in Italy” e consegna al palcoscenico del Festivalbar la frizzante Tracy Spencer (“Run to me”) e il sex appeal di Sandy Marton (“People from Ibiza” il suo più grande successo). Inoltre, all’Arena, ci sono anche superstar come Joan Armatrading, Steve Winwood (ex leader dei Traffic), Alphaville, Drum Theatre, Sigue Sigue Sputnik, Picnic at the Whitehouse, Level 42. Il “Discoverde” lo vince Spagna con “Easy Lady”, mentre Scialpi incontra la vocalist dei Kissing the Pink, Scarlett. Nel 1986 nasce anche “Festivalbar 33”, la sezione che premia gli album: il primo nome a inaugurare l’albo d’oro è quello di Eros Ramazzotti per “Nuovi eroi”. Segnalato anche Zucchero con “Rispetto”. Edizioni 1987 conducono ancora Claudio Cecchetto e Susanna Messaggio. Ancora una volta Festivalbar puntualmente paga. E così, dopo la vittoria dell’anno precedente nella sezione dei “giovani”, Spagna vince nei juke box con “Dance dance dance”, ascoltato stasera e neppure uno dei suoi pezzi migliori. Al suo fianco Zucchero, che trionfa nella sezione album con “Blue’s”. Grande successo in Arena anche per Bennato, Nick Kamen, A-Ha, Pet Shop Boys e Simply Red. Da quest’anno ci sono due vincitori: per la canzone singolo e per l’album. Nel 1988 il Festivalbar compie 25 anni e li festeggia con una vacanza a Ibiza e il consueto gran finale areniano: vince Scialpi con Scarlett e la romantica canzone “Pregherei “. Nei “33” il vincitore, a sorpresa, è Tullio De Piscopo, per alcuni anni considerato il miglior batterista al mondo, l’album è “Bello carico”. Il Premio rivelazione viene assegnato a una nuova scoperta di Claudio Cecchetto: è un deejay di Roma, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. Il Premio Europa del Venticinquennale, invece, va ad Eros Ramazzotti. Conducono Gery Scotti e Susanna Messaggio, il Festivalbar inizia ad andare in onda sulla rete “giovanile” della Fininvest, Italia 1. Gli anni Ottanta del Festivalbar si chiudono con una affermazione indiscutibile della musica italiana. La manifestazione viene vinta da Raf con “Ti pretendo”, mentre il premio “33” va a Bennato e al suo “Abbi dubbi” (dal quale è uscita anche la gettonatissima sigla “Viva la mamma”). Quasi scontato il Premio Europa per Zucchero, campione di vendite con “Oro, Incenso & Birra”. Conducono Gerry Scotti e Susanna Messaggio. Un bel pezzo di storia della musica che abbiamo cercato di raccontare. Hippies e Paninari vi augura una buona settimana, naturalmente buona Pasqua, e vi dà appuntamento alla settimana prossima. Sempre carichi, sempre tutti in Carovana!

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