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Joe&Joanna: 4801 South Indiana Avenue

20 Marzo 2021

Come ho già accennato è consuetudine che la maggior parte delle produzioni che girano nei primi mesi dell’anno siano lavori andati in distribuzione verso la fine dell’anno precedente (2020). Finalmente il mese di Febbraio 2021 da alla luce le sue prime creature discografiche e tra tutte mi butto, senza titubanze, sull’ultimo album di Joanna Connor. Il disco si intitola 4801 South Indiana Avenue ed è prodotto da Joe Bonamassa, una garanzia.

Mettendo da parte la sua discografia, che viaggia a ritmi industriali e le sue numerose collaborazioni fra le quali spicca quella con Beth Hart, Bonamassa non è nuovo a questo genere di iniziative, tutte con ottimi risultati. Nel 2019 ha prodotto Sweet Release per conto del suo attuale tasterista, ex Double Trouble, Reese Wynans. Un album realizzato da una serie di musicisti che solo per la loro importanza vale la pena averlo in collezione. Mentre l’impegnativa parentesi con la The Sleep Eazys nel 2020, ha certificato che Joe non ha paura di produrre musica che esce dai suoi canoni abituali. Nel 2021 ci troviamo questo 4801 South Indiana Avenue dove Bonamassa oltre a metterci i quattrini “non sta li a pettinare le bambole”, si fa sentire e come. Joanna Connor è una energica chitarrista e cantante, quasi sessantenne, nata a Worcester nel Masschussets. Ancora giovanissima e appassionata del Blues, a 23 anni si trasferisce a Chicago per cominciare ad avere le prime esperienze artistiche. Inizia con una piccola band e gira in lungo e in largo l’Illinois fino a quando non comincia a farsi notare. Nascono così le collaborazioni con James Cotton e Buddy Guy. Il suo potente Rock Blues con gli effetti slide della sua chitarra l’avvicinano molto al suono del grande Johnny Winter. Il suo primo LP esce nel 1989, grazie alla Blind Pig Records. A seguire una serie di lavori con risultati altalenanti che però non mettono in discussione la sua bravura. Nel 2016 arriva la svolta con Six String Stories, scritto insieme al suo storico batterista: un disco di Funk e Rock Blues al fulmicotone, grazie al quale si guadagna anche lo scettro di valida autrice. 4801 South Indiana Avenue inzia con una versione tirata di Destination, un vecchio successo dei Nighthawks di Jimmy Thackery. Lo scambio di riff tra la chitarra della Connor e quella di Bonamassa sono uno spettacolo, se poi ci aggiungiamo la seconda voce di Jimmy Hall l’opera è compiuta. Sono i primi segnali di un lavoro che riserverà molte sorprese, grazie anche alle varie cover inserite nella tracks list suonate alla grande. Una di queste è la famosa Bad New, un brano dove la Slide Guitar è al centro del mondo. Una versione che giudico quasi celebrativa, come se la Connor volesse onorare la figura di Luther Allison, uno dei fondatori della Chicago West Side, nonché autore del brano. Il disco è talmente coinvolgente che mentre sei in ascolto non vedi l’ora di passare al brano successivo. Una serie di pezzi energici che sviluppano il suono classico del Blues della Città del Vento, delizia per gli amanti del genere. Part time love a mio parere è una delle cose più interessanti di tutto il cd, un brano con un Sax intrigante e il sottofondo dell’organo Hammond che gli fa le fusa. Sarebbero da citare le cover di Albert king, Magic Sam, Houd Dog Taylor e Lowell Fulsion, ma vi rimando al vostro ascolto così mi saprete dire. Il 4801 South Indiana Avenue è l’indirizzo di uno dei templi del Blues, il Theresa’s Lounge. Un locale quasi spartano dove hanno suonato tutti i più grandi. La Connor è stata spesso ospite fissa e pare che tanti anni fa un giovane chitarrista gli ha aperto sua serata. Quel giovane era Joe Bonamassa colui che oggi ha prodotto questo capolavoro. Il Blues non finisce mai di stupire.

 

Gianfranco Piria per la rubrica Me & Blues


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