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Radionova e l’Appennino piangono Ermete Muzzini, pioniere tecnologico e uomo buono

7 Maggio 2021

“Ora Ermete Muzzini modula le buone frequenze dal Paradiso, ma certamente l’Appennino perde uno dei suoi personaggi più umili, illustri e generosi”. Si è spento serenamente stamane, dopo alcune giornate di ricovero a Villa delle Ginestre, Ermete Muzzini, prossimo ai 94 anni -. Era nato il 16 maggio del 1927 a Castelnovo ne’ Monti -, socio di Radionova, storica emittente dell’Appennino che, con queste parole del Consiglio d’amministrazione della Cooperativa Novanta, lo ricorda.

Diplomato perito elettrotecnico lavorò in ambito geofisico, per una vita, ad Agip Mineraria e sino all’ultimo visse una smisurata passione per le tecnologie, l’elettronica, la radiofonia e, non ultimo, informatiche e social: aveva naturalmente un profilo Linkedin e uno Facebook. La sua professione, nella ricerca petrolifera negli anni Cinquanta su carta fotografica, poi su nastri analogici e la sua passione per la tecnologia lo resero foriero di aneddoti degni dei grandi avventurieri.

Nemmeno maggiorenne venne catturato, col padre (che riuscì a fuggire prima dell’arrivo a Reggio) dai tedeschi. Troppo gracilino, non lo trattennero, pur non credendo fosse uno studente a causa dei calli nelle mani. Anche una breve parentesi partigiana: “Accompagnai il comandate Armando (Corradini Armando) a Sole di Vetto per portare ai partigiani le radio che Armando ed io avevamo fatto o riparato”.

Proprio gli studi divenuti poi hobby e mestiere, gli consentirono di fare diverse invenzioni o di cimentarsi “nel riparare un orologio dismesso da una nave, cui lavorò per nove mesi e per il quale si ingegnò a costruirne pezzi e sistemi di taratura per poi rifiutare di farsi pagare. O come la fusione in casa di una rotellina di un orologio svizzero Eberhard che la casa madre aveva rispedito indietro perché ‘non si poteva riparare’”.

Pioniere, anche, delle prime dirette radio dai campi del torneo della montagna attraverso “il ponte radio”, con la consueta generosità e modestia.

Difficile trovare un suo pari età più tecnologico. Il suo studio laboratorio, che manteneva operativo nella sua casa di Castelnovo, era una vera miniera di apparecchiature e attrezzature di ogni tipo. Tre anni fa la Novanta società cooperativa, che lui sostenne assieme al fondatore don Gianni Manfredini e ad altri soci, tra i quali la professoressa Liliana Guglielmina Azzolini e il compianto amico Armando Lazzari, lo volle salutare con un attestato di benemerenza con scritto: “A Ermete, decano di Radionova e della Cooperativa Novanta, maestro nel lavoro e nella vita. Con riconoscenza”. Lui commentò su internet l’articolo relativo: “Vi leggo e ascolto sempre!”.

Ermete lascia i fratelli Gastone ed Alessandro, i nipoti Eugenio, Annamaria, Gabriele, Bianca e Giuseppe, le cognate Silvana, Maria e Franca oltre che a numerosi amici e parenti. Giunga a loro il cordoglio di tutta la nostra cooperativa e delle rispettive redazioni delle diverse testate.

La recita del Santo Rosario venerdì 7 alle 20.30 presso la chiesa della Pieve di Castelnovo Monti. I funerali sabato 8 alle ore 10 partendo dall’obitorio dell’Ospedale Sant’Anna per la chiesa della Resurrezione e, da lì, al locale cimitero. (G.A.)


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