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Cavalleggeri è New York nella testa di Laura

15 Giugno 2021

Dal 17 giugno è disponibile sulle piattaforme streaming, download e in formato fisico CD “Favola Nera”.
Il terzo album del tropicalista partenopeo è anticipato dal nuovo singolo “Cavalleggeri è New York nella testa di Laura”.
L’album è pubblicato dalle label FullHeads records/Arealive con distribuzione Believe Digital.

 

“Favola Nera”, la quarta release di Tommaso Primo dopo l’Ep “Posillipo interno 3” (2013) e gli album “Fate, sirene e samurai” (2015-Full Heads/Arealive, distr. da ICompany/Believe) e “3103” (2018-Full Heads/Arealive distr. Warner Music Italy), è composto da nove tracce ricche di collaborazioni e featuring.
Dopo la pubblicazione del singolo “Madonna Nera” feat. Roberto Colella del gruppo La Maschera (guarda il video) in tracklist troviamo il cantautore toscano Il Cile, Dario Sansone del gruppo Foja che firma il testo di “E allora arrivederci ciao”, l’attrice Denise Capezza, JRM dei 99 Posse e il Maestro Peppe Barra che duetta in “Vico Pace”.

Cantautore dai grandi numeri, sia in rete che live, Tommaso Primo continua coerentemente il suo percorso da tropicalista-napoletano. Affiancato dal produttore artistico Giuseppe Spinelli confeziona un lavoro fortemente concettuale e tesse una tela fatta di canzoni che toccano l’anima. I suoi brani sono opere dal colore e calore folkloristico intriso di filosofia cara al neorealismo cinematografico e televisivo.
Non è un caso che anche il secondo videoclip, che accompagna la pubblicazione dell’album, ha un valore sociale molto forte (come per il video di “Madonna Nera”) e si avvale della co-produzione del marchio solidale Gioia Concept vicina agli ultimi e capitanata da Don Carmine Schiavone, direttore della Caritas diocesana di Aversa impegnato in battaglie contro l’emarginazione e la schiavitù urbana.
“Cavalleggeri è New York nella testa di Laura” è la storia di una ragazza di periferia, cresciuta nelle case popolari, succube della monotonia di un quartiere dormitorio che vive giornate sempre uguali e strutture aggregative assenti.
Laura, la protagonista, sogna di scappare e trovare un’alternativa all’eterno deja vu della sua quotidianità trascorsa fra zapping televisivo, amiche, ragazzi, sigarette e una cultura media in cui non si rispecchia. Dal balcone di casa sua vede il mare ma i chilometri di cemento fatiscente, quelli dell’ex Italsider di Bagnoli, la separano dal rumore delle onde.
Il video è una rivisitazione della storia di una mamma in difficoltà costretta a prostituirsi per sopravvivere. Protagonista è l’attrice Elisabetta Mirra.
Il videoclip è vincitore al festival “Tulipani di seta nera” nella categoria miglior regia, premiato da Bungaro, Grazia Di Michele e Vince Tempera, ed è stato diretto e scritto da Matteo Florio, già a lavoro con The Jackal e per la società CiaoPeople.

“Favola Nera” è prodotto da AreaLive e Graf srl ed è stato missato da Andrea Cutillo ai TP Studio di Napoli nei mesi di Marzo e Aprile 2021 e masterizzato da Bob Fix.

“Faccio parte di una scena musicale operaia. E gli operai, in questo Paese, non piacciono a nessuno soprattutto se sono dei Terroni di merda come me, soprattutto se hanno qualcosa di spinoso da dire.” DICHIARA TOMMASO PRIMO
“Ho incontrato tanta gente, durante il mio percorso, che mi ha detto come dover fare l’arte. Mi hanno consigliato di abbandonare la lingua Napoletana, <<in Italia non ti capiscono e a Sanremo non ti prendono>>, oppure di recitarne il ruolo che va per la maggiore rifiutando i talent e i sentieri privilegiati per entrarci. Non ho mai fatto la musica che va di moda ma quella che il mio cuore ha partorito. Ma non è facile sfidare la corrente, sono crollato tante volte ma la bellezza sincera che mi ha dato la musica io l’ho trovata raramente nelle altre sfere della vita. Ringrazio i miei fans e rivolgendomi a loro dico: <<non smetterò mai di comporre e pubblicare canzoni. Scrivere è vitale per me, come bere, dormire, mangiare>>.

“Favola nera” è composto da nove storie provenienti dal ventre della mia anima e della mia città, sono unite da un filo conduttore: la sessualità. È un album che dice cose importanti, figlio di una ricerca lessicale, musicale e umana.
Tutti quelli che ci hanno lavorato ci hanno messo il massimo impegno come Giuseppe Spinelli che lo ha minuziosamente arrangiato. Dentro ci sono gli archi, le chitarre classiche, i fiati, gli strumenti a percussione… e tanti amici che mi sono stati vicini. C’è un modo di fare musica e ricerca appartenente ad uno stile di vita che il grande supermercato della discografia e i media con il “complesso di Milano” snobbano, considerandolo di serie B. Ma io so che rispecchia il mio pubblico e che vi fa emozionare, perché come me siete dei fottuti operai che ogni giorno lottano per andare avanti”.


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