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Il ritorno di Sam Fender, “Seventeen Going Under”: da ottobre il nuovo album

9 Luglio 2021

Sam Fender torna in autunno con un nuovo album, Seventeen Going Under, in uscita l’8 Ottobre per Polydor Records. Il suo secondo disco è stato registrato nel North Shields ed è stato prodotto da Bramwell Bronte.

Quasi due anni dopo l’uscita di Hypersonic Missiles, l’album di debutto acclamato della critica e classificatosi alla numero uno in UK, Sam è pronto a rimettersi in gioco. Seventeen Going Under è uno sguardo verso l’adolescenza vissuta da Sam, con tutte le sofferenze che la crescita porta con sé: racconta le relazioni difficili con amici e familiari e il desiderio di capire cosa succederà dopo. North Shields è lo sfondo di questi racconti molto personali, storie di una giovane vita che viaggia senza fiato da zero a sessanta, tirando sui freni e tornando indietro da dove ha iniziato. Le canzoni presenti nel disco sono la cronaca sia dei ricordi più cari e indimenticabili sia dei momenti difficili.

L’album è la storia della perdita dell’innocenza da parte di un giovane teenager che riesce comunque a trovare la forza per navigare ciecamente verso l’età adulta, con tutto ciò che ne comporta.

La prima canzone ad essere pubblicata è la title track, che condensa tutta questa narrazione in pochi minuti. Un vero ritorno esplosivo di Sam sulle scene. Seventeen Going Under è una canzone in cui le chitarre predominano, dove si alterna la lotta per la vita da disoccupato e le stupidaggini di un’età, diciassette anni appunto, in cui hai poco da temere e ti sembra di avere il mondo ai tuoi piedi.

Anche se Seventeen Going Under è un disco molto più personale rispetto a Hypersonic Missiles, lo spirito di osservazione tipico di Fender non è andato perduto. È un album coraggioso e celebrativo. Sam riesce a trasformare le proprie esperienze in arte, come solo i grandi cantautori sanno fare. Queste sono semplici ma bellissime canzoni che puntano direttamente al cuore.

Sam Fender: “Quest’album è la storia di una formazione. Riguarda la crescita. È una celebrazione della vita dopo le difficoltà vissute, una celebrazione della sopravvivenza.”

 

 

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