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Beth Hart: A Tribute to Led Zeppelin.

5 Marzo 2022

Proprio in questi giorni facevo una considerazione, che purtroppo non può essere smentita. Ahimè. Da più di quarantacinque anni mi dedico a una delle mie grandi passioni.

La musica. Un dato inconfutabile. Un lungo periodo che mi ha visto totalmente catapultato in un mondo fantastico e pieno di emozioni. Un vita trascorsa in parallelo a quella di molti artisti.Musicisti che ho visto artisticamente nascere,crescere e scomparire. Lontano dal gossip,ma attento alle loro idee ed evoluzioni.

A Tribute to Led Zeppelin di Beth Hart è l’oggetto di questa mia riflessione.Un disco molto atteso uscito il 25 Febbraio. Un lavoro che unisce due diverse storie artistiche che in fondo si sono sempre inseguite. I Led Zeppelin sono stati il primo vero amore. La band che più di tutte ha influenzato il suo modo di fare musica. Sia vocalmente che dal punto di vista delle performance sul palco.Beth Hart ha cominciato esibendosi nei vari club di Los Angeles. Nel 96 mise su una band con la quale incise per l’Atlantic Immortal. Un lavoro nato male e in circostanze personali poco favorevoli.

Un riscontro scarso di mercato e il relativo scioglimento del Gruppo. Comincia cosi un periodo difficile. Bisognava trovare lo stimolo per superare le difficoltà causate dall’uso di droghe e dalle tragedie familialri.Uno spiraglio di luce arriva nel 1999 con L.A.Song una ballata che fa parte della colonna sonora di una serie televisiva.I social poi hanno fatto la loro parte. Alcune sue esibizioni live, che girano in rete,hanno avuto milioni di like.La Hart dimostra  di essere un vero talento. Voce unica e presenza scenica.I tempi erano maturi per il salto qualità. L’incontro con Joe Bonamassa gli apre un’autostrada per il successo. Nel 2011 esce Don’t Explain. Un disco di cover che diventa un successo planetario. Due talenti unici per una accopppiata vincente. Una collaborazione che genera altri due album in studio e uno dal vivo. Beth entra così nell’olimpo delle cantanti Blues e Rock Blues moderne. Tutto ciò significa, pochi condizionamenti e libertà nelle scelte. A ruota una serie di lavori bene accolti come solista.

L’ultimo è A Tribute to Led Zeppelin. Un disco coraggioso che solo chi ha delle capacità vere può rischiare di realizzare.A memoria non ricordo progetti del genere e di questa levatura. Credo che rifare i brani della nota Band Inglese non sia da tutti.

Ci vogliono delle vere doti canore e una band di tutto rispetto. La collaborazione con il fidato Rob Cavallo, che ha curato la produzione, continua a dare i suoi frutti. Un lavoro Rock Blues basato su un repertorio storico che Beth e la Band rendono attualissimo. Le versioni di Whole Lotta Love e di Kashmir sono superlative. L’impianto della storica Stairway To Heaven rimane intatto. Un segno di riconoscenza per questa ballatta rock tra le più belle di sempre. Beth ci mette molto di suo in un finale coinvolgente.

Un disco che mancava.  I Led Zeppelin si sciolsero il 04 Settembre del 1980. Beth Hart aveva solo otto anni. Oggi con questo album ne esalta la storia e il loro grande prestigio.


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